Teatro

Desdemona e Otello sono morti

Desdemona e Otello sono morti

Il titolo ricorda senza dubbio Tom Stoppard, ma qui non si tratta di personaggi (secondari) dell'Amleto, ma dei protagonisti dell'Otello. E comunque, sempre di tragedia trattasi. Sviluppato all'interno del progetto RADIOVISIONI, Fortebraccio Teatro* presenta in prima assoluta il nuovo lavoro "Desdemona e Otello sono morti. Il nuovo percorso di Roberto Latini dentro l'Otello si avvale infatti di due tecniche sperimentali. Da una parte la motion capture (Mocap) già sperimentata nell’Ubu incatenato, una tecnica di animazione digitale che permette di applicare a personaggi virtuali i movimenti di persone ripresi in tempo reale e immediatamente riprodotti sullo schermo tramite sensori posti nei punti di giuntura delle ossa e di contrazione dei muscoli. Dall’altra l’aurofonia, una resa del suono nella quale per mezzo di apposite incisioni sonore e di una particolare disposizione degli altoparlanti, viene resa in modo reale e corretto la tridimensionalità del locale di registrazione. I personaggi di Desdemona e Otello vengono così ricostruiti nei loro percorsi individuali e comuni e nella relazione tra voce e corpo, senso, suono e movimento. Assolutamente da vedere. Dal 10 al 15 marzo Teatro i, via Guadenzio Ferrari, 11 ingresso € 14 / 10 info e prenotazioni tel. 02 8323156 _ info@teatroi.org _durata: 60 minuti * Fortebraccio Teatro vive della collaborazione artistica di Latini con Gianluca Misiti e Max Mugnai. In particolare, il progetto RADIOVISIONI (nato nel 2003) ha portato negli ultimi anni la compagnia a confrontarsi non con un contenuto ma principalmente con una modalità, cercando di rileggere i confini scritti tra la parola, la musica e il suono: dal mito di Edipo dello spettacolo Buio Re_da Edipo a Edipo in radiovisione (2003), passando per l’approccio metateatrale dell’Amleto intitolato Per Ecuba_Amleto, neutro plurale (2004), fino alle sperimentazioni di computer grafica dell’Ubu incatenato di Alfred Jarry (2005), il progetto è infine stato rilanciato nel 2007 da un vero e proprio concerto scenico intitolato Iago, che ha condotto Fortebraccio ad un’esplorazione dell’Otello di William Shakespeare.